Allegato II – L’ONU e le persone con disabilità L’impegno delle Nazioni Unite sul miglioramento dello Stato delle persone con disabilità Oltre mezzo miliardo di persone sono disabili come risultato di una menomazione mentale, fisica o sensoriale e senza pensare a quale parte del mondo vivano, le loro vite sono spesso limitate da barriere fisiche e sociali. Approssimativamente 80% delle persone con disabilità vive nei Paesi economicamente svantaggiati. Le persone con disabilità spesso sono vittime di discriminazioni, a causa del pregiudizio o ignoranza, e possono anche non avere accesso ai servizi essenziali. Questa è una “crisi silenziosa” che influenza non solo le persone con disabilità e le loro famiglie, ma anche lo sviluppo economico e sociale dell’intera società, dove una significante riserva di potenziale umano spesso se ne va inutilizzato. Considerando che le disabilità sono spesso causate da attività umane, o semplicemente da mancanza di cure adeguate, l’assistenza dell’intera comunità internazionale risulta necessaria per mettere la parola fine a questa “emergenza silenziosa”. Sin dai suoi primi giorni l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha cercato di progredire lo status delle persone con disabilità e migliorare la loro vita. La preoccupazione dell’ONU per il benessere ed i diritti delle persone con disabilità è radicata nei propri principi fondatori, che sono basati sui diritti umani, sulle libertà fondamentali e l’uguaglianza di tutti gli esseri umani. Come affermato nella Carta delle Nazioni Unite, la Dichiarazione Universale sui Diritti Umani, le Convocazioni Internazionali sui Diritti Umani e gli strumenti relativi ai diritti umani, le persone con disabilità hanno il titolo di esercitare i loro diritti civili, politici, sociali e culturali sulle stesse basi con persone “non disabili”. Il contributo delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite per migliorare la situazione delle persone con disabilità è universalmente nota: l’Organizzazione per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) tramite l’educazione speciale; l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fornendo assistenza tecnica nella salute e nella prevenzione; il Fondo Internazionale per i Bambini delle Nazioni Unite (UNICEF) sostenendo programmi rivolti ai bambini con disabilità e fornendo assistenza tecnica in collaborazione con Riabilitazione Internazionale (un’Organizzazione Non Governativa); l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) attraverso il miglioramento dell’accesso al mercato del lavoro e migliorando l’integrazione economica attraverso gli standards internazionali sul lavoro ed attività di cooperazione tecnica. Primo Passo: l’evoluzione dei diritti umani delle persone con disabilità Negli anni ‘40 e ’50 l’Organizzazione delle Nazioni Unite era attiva nel promuovere il benessere ed i diritti delle persone con disabilità motoria attraverso un ampio raggio di approcci al benessere sociale. Le Nazioni Unite hanno fornito assistenza ai Governi nella prevenzione della disabilità e nella riabilitazione delle persone con disabilità attraverso missioni di consulenza, nei laboratori di formazione del personale tecnico e nella messa in piedi di centri di riabilitazione. Seminari e gruppi di studio significavano scambio di informazioni e di esperienze tra esperti della disabilità. Borde di studio sono state pubblicate per i formatori. Come risultato delle iniziative dall’interno delle comunità di persone con disabilità, gli anni ’60 hanno visto una rivalutazione fondamentale della politica e ha messo le fondamenta per la piena partecipazione delle persone con disabilità nella società. Negli anni ’70, le iniziative delle Nazioni Unite hanno abbracciato il concetto internazionale crescente di diritti umani delle persone con disabilità e di uguaglianza di opportunità per loro. Nel 1971, l’Assemblea Generale ha adottato la “Dichiarazione sui Diritti delle Persone con Ritardo Mentale”. Questa Dichiarazione stipula che le persone con ritardo mentale sono accordate degli stessi diritti degli altri esseri umani, allo stesso modo di diritti specifici che corrispondono ai loro bisogni in campo sanitario, educativo e sociale. L’enfasi è stata messa sul bisogno di proteggere le persone con disabilità e fornire loro con proprie procedure legali. Nel 1975, l’Assemblea Generale adottò la “Dichiarazione sui Diritti delle Persone con Disabilità”, che proclama gli stessi diritti civili e politici delle persone con disabilità. Tale Dichiarazione indica lo standard per il trattamento egualitario e l’accesso ai servizi che aiutano a sviluppare le capacità delle persone con disabilità ed accellerano la loro integrazione sociale. L’Anno Internazionale delle Persone con Disabilità Nel 1976, l’Assemblea Generale proclamò il 1981 come Anno Internazionale delle Persone con Disabilità (IYDP). Vi è stata una chiamata per un piano di azione a livello nazionale, regionale ed internazionale, con un’enfasi all'equalizzazione delle opportunità, alla riabilitazione ed alla prevenzione delle disabilità. Programma Mondiale di Azione concernente le Persone con Disabilità Uno dei maggiori risultati dell’Anno Internazionale delle Persone con Disabilità è stata la formulazione del Programma Mondiale di Azione riguardo alle Persone con Disabilità, adottato dall’Assemblea Generale nel dicembre 1982. Donne e Disabilità E’ riconosciuto che I bisogni delle donne richiedono un’attenzione particolare. Le conseguenze del divenire disabile sono particolarmente serie in una donna, perché le donne con disabilità sono discriminate doppiamente: genere e disabilità. Di conseguenza hanno meno accesso ai servizi essenziali, quali le cure mediche, la riabilitazione educativa e professionale. Le donne sono specialmente affette dalla disabilità, perché a loro è spesso affidata la responsabilità della cura di persone con disabilità nella comunità. Inoltre, le donne sono maggiormente esposte al rischio di divenire disabili a causa di alcune forme di abuso e pratiche tradizionale dannose dirette contro di loro. La Decade delle Persone con Disabilità delle Nazioni Unite Per fornire una cornice di tempo durante la quale i Governi e le organizzazioni dovevano implementare le attività raccomandate dal Programma Mondiale di Azione, l’Assemblea Generale ha proclamato dal 1983 al 1992 la Decade delle Persone con Disabilità delle Nazioni Unite Il Giorno Internazionale delle Persone con Disabilità Per evidenziare la fine della Decade delle persone con disabilità, l’Assemblea Generale proclamò il 3 dicembre come il Giorno Internazionale per le persone con disabilità. Il Giorno era stato nominato inizialmente per commemorare l’anniversario dell’adozione da parte dell’Assemblea Generale del Programma Mondiale di Azione. Le Regole Standard per l’equalizzazione delle opportunità delle persone con disabilità Tra i maggiori risultati della Decade delle Persone con Disabilità è stata l’adozione, dall’Assemblea Generale, delle Regole Standard per l’equalizzazione delle opportunità delle persone con disabilità nel 1993. Le regole servono come uno strumento per legislatori e politici e come base per la cooperazione tecnica ed economica. Sviluppi recenti presso le Nazioni Unite riguardo alla politica sulla disabilità Le recenti Conferenze mondiali delle Nazioni Unite riflettono la crescente consapevolezza che le persone con disabilità abbiano sia interessi specifici e bisogni che richiedono serie considerazioni della comunità internazionale. Tutte le recenti conferenze – la Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente (Rio, 3-4 giugno 1992), la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani (Vienna, 14-15 giugno 1993), la Conferenza Internazionale sulla popolazione e lo sviluppo (Cairo, 5-3 settembre 1994), il Summit Mondiale per lo Sviluppo Sociale (Copenhagen, 6-12 marzo 1995), la quarta Conferenza mondiale sulle donne (Pechino, 4-15 settembre 1995), Habitat II (Istanbul, 3-14 giugno 1996) – hanno tenuto in considerazione la situazione delle persone con disabilità e hanno elaborato delle raccomandazioni per ratificare le pratiche discriminatorie del passato e allo stesso tempo proteggere e promuovere il loro diritto di partecipare pienamente in tutti gli aspetti della società come cittadini dei propri paesi. Le Nazioni Unite e le agenzie specializzate continuano il loro impegno per assistere gli Stati Membri nell’ottenimento dell’eguaglianza per tutte le persone, comprese le persone con disabilità, nella vita sociale e nello sviluppo. Il lavoro delle Nazioni Unite si concentra nel migliorare la situazione delle persone con disabilità attraverso la promozione ed il monitoraggio dell’implementazione delle Regole Standard e del Programma Mondiale di Azione. Le Nazioni Unite continuano a fornire a richiesta sostegno tecnico e finanziario per progetti internazionali e nazionali. La Divisione di Statistica del Dipartimento per le Informazioni Economiche e Sociali e le Analisi Politiche gioca un ruolo importante nello sviluppo di concetti statistici ed indicatori, mettendo assieme informazioni rilevanti dei Paesi e preparando manuali tecnici e pubblicazioni su statistiche sulla disabilità. Il lavoro delle Nazioni Unite si concentrerà sempre più all’egualizzazione delle opportunità per le persone con disabilità. Uno dei più importanti interessi è l’accessibilità: a nuove tecnologie, come all’ambiente circostante. Anche alla nozione di “mainstreaming” verrà data rilevanza, cioè all’inclusione della dimensione della disabilità nelle raccomandazioni politiche coprendo un ampio spettro di interessi sociali ed economici. Il Rapporteur Speciale sulla Disabilità Nel 1994, il signor Bengt Lindqvist è stato incaricato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite come il primo Rapporteur speciale sulla disabilità della Commissione per lo Sviluppo Sociale. I suoi compiti comprendo l’assistenza al monitoraggio dell’implementazione delle Regole Standard e, nell’adempimento delle sue funzioni, divide il proprio tempo tra funzioni di consulenza e lo stabilire un dialogo tra Stati e organizzazioni non governative locali per favorire l’implementazione delle Regole Standard. Il Rapporteur Speciale lavora a stretto contatto con un pannello di esperti, composto da rappresentanti delle organizzazioni internazionali delle persone con disabilità, e con il Segretariato delle Nazioni Unite. Nel giugno 2003, il Segretario Generale Kofi Annan ha indicato Sheikha Hessa Khalifa bin Ahmed al-Thani del Qatar come Rapporteur Speciale sulla Disabilità delle Nazioni Unite, Commissione per lo Sviluppo Sociale per il periodo 2003-2005.